Il pranzone di Natale dopo il cenone della Vigilia è qualcosa di difficile da giustificare, soprattutto da un punto di vista "calorico", ma ogni anno si ripete e ne vale la "pena"...per il calore, i sorrisi, gli affetti che lo arricchiscono e gli danno quel gusto speciale ed unico. Reso ancor più unico quest'anno dalla superba cucina multietnica del fratello della sottoscritta. (La polenta con tartufo mi ha commossa, sappiatelo. Ché sono una sentimentale io).
Lo ammetto: ho unghie rosso lacca glitterate (tipo cat-eye Miu Miu ma meno sobrie e più festose). E mi piacciono pure. In compenso non ho un filo di trucco, ché almeno compensiamo. Tubino rosso e nero Moschino di quando avevo 16 anni (e me la tiravo abbastanza, a quanto pare. Ma si può dire "vintage" che suona meglio? Giornata primaverile, che Natale sembra lontano e invece è adesso tra i raggi di un sole tiepido e galantuomo. Come nonno Nino, in formissima, con l'immancabile cappello e la sciarpa - ieri, sotto l'albero, ne ha trovate soltanto due quest'anno...ffiù! - nonostante i 20 gradi assolati; la sua fidanzata che lo imbocca come un uccellino (un tacchino, va'...). I miei, i suoi in videoconferenza, Nina vestita da baby Natale che scarta qualsiasi cosa trovi sotto l'albero (e non solo), corre e si arrampica su per le scale e sfreccia a velocità folle a bordo della sua fuoriserie targata Winnie The Pooh, con tanto di apina e luci psichedeliche. Fa paura. Poi ogni tanto si ferma ad osservare l'albero, quasi commossa, e comincia ad intonare una delle canzoncine in spagnolo che le ha insegnato tata Esperanza che sembra una di quelle bimbe della pubblicità del pandoro. Ma dura un attimo, "rinsavisce" e ricomincia a scorazzare.
Con un sottofondo di vociare, canzoni natalizie, spignattamenti, bicchieri, telefonini in lontananza, guaire di cani golosi, profumo di cucina casalinga e di biscotti di zenzero sull'albero...
Buon Santo Stefano, anche.
:)